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Piacenza Palazzo Gotico completo

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L’idea in forma Virtuale. Il Palazzo Gotico nella sua completezza. (progetto Arch. Marcello Spigaroli).

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Descrizione

Palazzo Gotico a Piacenza secondo l’ipotesi del progetto originario.

  • Il Palazzo Gotico di Piacenza è il prodotto di una particolare condizione della città tardomedievale: quella che vede il governo della città stessa posseduto ed esercitato dalle consorterie mercantili e finanziarie di parte guelfa.

Determinante è, al riguardo, l’asse politico che si stabilisce tra le corporazioni guelfe e gli ordini conventuali mendicanti (anzitutto Domenicani e Francescani): il grande intervento di ristrutturazione urbana – che vedrà contemporaneamente realizzati, in pochi anni (1278-1282), la basilica di S. Francesco, la Piazza Grande e il Palazzo – ha come protagonisti la società dei Mercanti e dei Paratici egemonizzata dalla famiglia guelfa degli Scotti assieme ad esponenti della comunità francescana, ai quali importanti studiosi tendono a ricondurre il progetto tecnico delle operazioni architettoniche e urbanistiche compiute.

  • Il Palazzo – la cui costruzione, come si sa, s’interrompe nel 1313, con la dominazione viscontea – avrebbe dovuto svilupparsi su quattro lati attorno a un grande cortile centrale. Ciò è attestato dalle fondazioni, compiutamente realizzate e messe in luce durante i restauri del secondo Ottocento.

  • Il lato principale è quello settentrionale (verso la Piazza Grande) e contiene, al piano superiore, il salone delle assemblee, sorretto dal grande portico ad archi ogivali. Quest’ultimo ha una doppia sequenza di archi e volte: le campate esterne sono rivolte verso piazza e ne rappresentano, di fatto, la continuazione coperta; quelle interne attorniano il cortile. Tra le une e le altre, uno spesso muro con un’unica apertura centrale separava la parte accessibile da quella chiusa e sorvegliata, riservata alle magistrature cittadine.

  • I lati minori, dei quali è rimasto solo l’inizio a est e a ovest, sarebbero stati di altezza inferiore rispetto a quello principale, senza merlatura e con il portico solo all’interno, verso cortile. Avrebbero contenuto lo scalone e la seconda scala, assieme a una sequenza di vani di servizio.

  • Il complesso, nel suo insieme, viene realizzato per contenere le sedi delle magistrature cittadine (Anzianato e Società dei Mercanti), ma anche per proporsi come fulcro dell’intera struttura urbana. Sulla sua area, infatti, affacciano la chiesa di S. Francesco, S. Donnino, S. Simone e Giuda, oltre ad innestarsi l’asse di raccordo con Piazza duomo (Strà Dritta); la facciata orientale del Palazzo – quella cuspidata – fa da quinta alla direttrice che proviene dalla Val Trebbia (via S. Franca); il lato minore meridionale, non costruito, avrebbe costituito l’aggancio con la chiesa di S. Ilario e il tratto urbano della Via Francigena, lungo la quale si erano formati i borghi e i nuovi cittadini che sono all’origine della civiltà comunale piacentina.